Parrocchia San Paolo Apostolo Monte Marenzo

Parrocchia San Paolo Apostolo Monte Marenzo

Parrocchia San Paolo Apostolo Monte Marenzo

La parrocchia di Monte Marenzo, ha come patrono San Paolo, in particolare al momento della sua conversione: Saulo, da fedele soldato dedicato a stanare i seguaci di Cristo per estirpare questa “nuova dannosa dottrina”, per la chiamata illuminante di Gesù sulla via di Damasco, apre i suoi occhi, si fa chiamare Paolo e decide di diventare apostolo di Cristo, fondatore di comunità cristiane e intrepido missionario della fede fino al dono della vita nel martirio a Roma.

La comunità cristiana di Monte Marenzo, appartenente alla Val San Martino, alla CET n.7 (Ponte san Pietro-Val San Martino), è fondata come parrocchia nel 1452, prima appartenendo alla pieve di Brivio e quindi alla diocesi di Milano, poi, verso nel 1776, alla diocesi di Bergamo.

Con la costituzione della provincia di Lecco, nel 1992, la comunità civile cambia provincia ma la comunità cristiana continua ad essere retta dalla Diocesi di Bergamo; così Monte Marenzo, insieme con altre parrocchie della Val San Martino, vive questa particolarità: provincia di Lecco, diocesi di Bergamo, rito ambrosiano…

La parrocchia conta più o meno 1560 abitanti, un numero grosso modo stabile da quando la frazione Levata è passata sotto la giurisdizione della Parrocchia di Sala di Calolzio nel 2009. Ha quindi solo un centro, senza frazioni succursali, anche se il paese si sviluppa sulla collina in diversi borghi e casate, eredi delle antiche cascine rurali (Butto, Piudino, Piudizzo, Costa, Portola, ecc…).

Chiesa Parrocchiale

La chiesa parrocchiale, dedicata alla conversione di San Paolo, è stata consacrata da mons. Pier Luigi Speranza, vescovo di Bergamo, il 16 gennaio 1862. Si hanno notizie di una cappella sul colle di San Paolo datata verso la fine del 1200 poi demolita e ricostruita; verso il 1495 aveva già il titolo di dedicazione a San Paolo apostolo. Orientata con l’abside verso sud-est, ha la particolarità di avere al suo interno molti affreschi e dipinti, tutti dedicati alla vita e al martirio di San Paolo, ad eccezione delle tele della Madonna del Rosario, della Madonna con bambino e san Giovanni Battista e della crocifissione con i santi Carlo e Girolamo. L’accesso alla chiesa è accompagnato da un sagrato in pietra alberato e da un pronao con 4 colonne in pietra ed è chiuso dalla sacristia, restaurata e ampliata nel 1911, che fa da contorno all’aula celebrativa.

La chiesa ha una sola navata con volta a crociera, con due altari laterali dedicati alla Madonna del Rosario e a San Carlo Borromeo e San Girolamo. Sulla destra, di fronte all’organo Bossi del 1816, si apre la cappellina dedicata alla Madonna Addolorata con un dipinto dedicato a lei e un quadro di Papa San Giovanni XXIII.

Il campanile si erge sulla destra della facciata al livello della sacristia e conta 5 campane fuse dalla ditta Pruneri nel 1894, restaurate dopo la guerra dalla ditta Broili e benedette da mons. Adriano Bernareggi nel 1951. All’interno della chiesa, in una nicchia, c’è la statua lignea intagliata e parzialmente dorata di San Paolo con in mano i simboli della Parola e della spada che con devozione i fedeli portano in processione alla fine di gennaio.

Chiesetta di Sant’Alessandro

Nel centro del paese, sulla via omonima, si trova la chiesetta dedicata a S.Alessandro I papa, il quinto papa dopo San Pietro che visse tra l’anno 80 e il 120, eletto papa molto giovane e morto molto giovane per martirio. È una chiesa molto piccola, restaurata due volte negli ultimi anni, l’ultima terminata nel 2020 che contiene un unico affresco sopra l’altare maggiore dove si contemplano, insieme a Sant’Alessandro, i santi Giovanni Battista, Giovanni evangelista, Apollonia, Giuseppe, Lorenzo, Antonio e Andrea. Al suo interno la statua in legno dell’altro Sant’Alessandro, il patrono di Bergamo. In questa chiesetta si celebra La S.Messa d’estate, da giugno a settembre, di solito il giovedì sera. La memoria liturgica di Sant’Alessandro I ricorre il 3 maggio.

Chiesetta di Santa Margherita

Sul colle che fa da confine tra Monte Marenzo e Torre de’ Busi, in mezzo al verde del bosco, si trova la chiesetta dedicata a Santa Margherita d’Antiochia, vergine e martire. Una costruzione medievale risalente al XIII secolo, in una zona adesso disabitata ma che ai tempi faceva parte di un “castrum” romano, di cui ancora rimangono alcuni resti.

Contiene al suo interno preziosi affreschi risalenti al secolo XIV attribuiti ad un anonimo artista lombardo, denominato “maestro delle storie di Santa Margherita”. Il ciclo che si trova sulla parete di destra, ben conservato, racconta infatti la vita e la morte di Santa Margherita d’Antiochia. All’interno altri affreschi, restaurati negli anni 90 del secolo scorso, ma in un peggiore stato di conservazione, altri purtroppo trafugati.

La chiesetta è meta di pellegrinaggi “spontanei” soprattutto d’estate perché si raggiunge facilmente in una mezzoretta dal paese, solamente a piedi; ma anche di visite guidate che si tengono, sempre d’estate una volta al mese (contattare il sito www.unpaeseperstarbene.it; oppure www.comune.monte-marenzo.lc.it). La pulizia della chiesa e del prato circostante è sempre garantita dal gruppo Alpini locale e le aperture domenicali sono affidate ad alcuni volontari coordinati dall’associazione Upper.

La comunità celebra la S.Messa in questo oratorio in occasione della festività liturgica la prima domenica di luglio e poi alla fine di dicembre durante il periodo natalizio. La memoria liturgica di Santa Margherita di Antiochia cade il 5 luglio nel rito ambrosiano e il 20 luglio nel rito romano.